Gli alberi carichi di frutti rossi, lungo i rami appesi colorano la campagna, cuori tra foglie verdi sotto il sole di giugno, il giallo dell’erba.
Secca, sui confini. Nelle campagne collinari tra Conversano e Turi giugno è il mese dell’oro rosso, ciliegie da raccogliere all’alba prima che il caldo sia così forte da non reggere la fatica. Arte sapiente quella degli agricoltori che si tramandano i segreti da generazioni. Nel regno della “ferrovia” la campagna è dedizione che non conosce sosta. Mesi di attenzioni, dalla potatura all’impollinazione. Le api tra gli alberi nel tempo della fioritura, il profumo intenso dei piccoli fiori bianchi, e un laborioso lavorio. Con il frutto pronto a maturare si aspettano le coccinelle per tenere lontani ospiti inattesi.
Gli occhi al cielo confidando non arrivi un temporale con grandine che deturpi i frutti, li segni lasciandoli feriti, immangiabili. Le ciliegie ferrovia, rosso vermiglio, polpa rosa, croccante, sapore dolce e succoso, non hanno rivali, non temono giudizi, cuori rossi di pure dolce piacere. Raccoglierle da profani è assecondare un desiderio fanciullesco di regalare cuori alla persona amata. Adornarsi le orecchie, naturali gingilli buoni da mangiare sulla strada del ritorno eliminando l’ardire frivolo eppure innocuo.
Ciliegie ferrovia, piccoli cuori che non hanno prezzo, in questo mercato globale, il brivido intenso di separare polpa dal seme.
Lontano il fischio di una locomotore segnala il passaggio del treno, lungo la ferrovia. Sud-est.