Penso che dovrei volare per poter sentire la mia libertà rampante, indugiando sul pensiero di chi prima di me ha planato con ali leggere.
Un pensiero intimo che si è insinuato in ogni individuo dopo due anni di reclusioni e limitazioni forzate. Un pensiero che resta lì anche ora che le trame di queste costrizioni si sono allentate e che hanno spinto Mario Perrotta, visionario e al tempo stesso lucido regista, autore e attore teatrale ad ideare un nuovo progetto.
Perrotta torna in scena con un nuovo lavoro, un primo atto, come ha abituato al suo pubblico, di una trilogia a venire dove il cuore è quel senso di libertà perso e agognato da ogni individuo.
«Oggi, dopo anni di clausure più o meno stringenti, ognuno di noi vorrebbe essere “libero”. Questo desiderio profondo e ancestrale di libertà, però, si scontra - e da sempre - con la libertà dell’altro, di chi mi sta accanto, di chi mi abita di fronte, di chi ha idee diverse dalle mie. E allora è il momento di riparlare di libertà, di riflettere su quel passaggio delicato e fondamentale in cui la “mia” libertà diventa la “nostra” libertà» spiega il regista.
Un dialogo a tre voci condotto da Perrotta, con la giornalista Sara Chiappori e il teologo Vito Mancuso. Un’indagine tra letteratura, musica, teatro e filosofia: un percorso che parte da Sofocle, passando per le suggestioni di Sant’Agostino, Voltaire, Shakespeare, Dostoevskij, Morante, sulle tracce dei mutamenti che la parola libertà ha conosciuto nella storia della cultura occidentale approdando alla visione di libertà immaginata da Calvino.
Il primo atto Libertà rampanti, andrà in scena in anteprima nazionale giovedì 4 e venerdì 5 agosto nell'abbazia di Santa Maria di Cerrate a Lecce e sabato 6 agosto in piazza Duomo a Brindisi.