Antivigilia di Natale, le tradizioni, che si rispettano e il gran cenone da preparare per la sera del 24 e scambiarsi e scartare i primi regali.
Nella città di Bari, le auto incolonnate, i negozi straripanti, le code all’entrata dei negozi per gli ultimi acquisti perché si sa il Natale è ogni 25 dicembre di ogni anno ma vuoi mettere l’ebbrezza dei regali dell’ultimo minuto? Brivido da spirito natalizio!
Nella città di Bari, alimentari e negozi di prossimità presi d’assalto, c’è una tradizione che resiste alla modernità, alle prenotazioni on-line, alla consegna a domicilio. Nella sera della antivigilia è d’obbligo recarsi al mercato di Santa Scolastica, fare un giro tra i venditori e comprare mille mercanzie.
Pesce, salumi, regalini, nocciole, arachidi, mandorle, rape, cicorielle, vino, uva, finocchi, panettone, pandoro, formaggi, taralli, olive elenco infinito, un po’ di qua altre cose di la tra la gente che qui ci torna ogni anno, come consuetudine da tramandare finché c’è il Natale. Mascherina sul viso, tanta pazienza, e cantare “si accendono e brillano gli alberi di Natale” sotto un cielo pieno di stelle. Girovagare tra la folla riconoscere volti noti, ritrovare il sorriso dei vecchi amici e comunicare con gli occhi la gioia ritrovata.
Le borse piene, il rientro a casa e pensare al 25, le cose da fare, quelle da cucinare. I regali sopravvissuti attenderanno nuove mani, carte da strappare, fiocchi da sciogliere, mentre il bambin Gesù è già nella sua grotta sotto la stella cometa.